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Vicenzapnea: Respirazione Pranayama

I nostri stage sulla respirazione pranayama tendono a rendere gli allievi consapevoli del proprio respiro.

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Uno degli otto "membri" dello yoga classico è il pranayama, cioè il "controllo del respiro". Pranayama dal punto di vista linguistico è l'unione di 2 parole: "prana" che vuol dire soffio vitale, energia vitale e "yama" regolazione, padronanza. Il pranayama è quindi la podronanza del soffio vitale.

"Quando il respiro è agitato, la mente è agitata. Quando il respiro è immobile, la mente è immobile, l'uomo raggiunge la stabilità. Per questo si deve arrestare il respiro". Questa citazione yoga mette in luce l'importanza del pranayama, e si può comprendere come mai i testi yoga collocano gli esercizi respiratori al centro delle tecniche che favoriscono l'esperienza spirituale che essi compongono.

Il pranayama viene collocato in posizione mediatrice tra lo yoga esterno (fisico e mentale) e lo yoga interno (mentale e spirituale).  Il termine pranayama sembra designare la globalità delle tecniche di controllo dell'energia per mezzo della respirazione. Esso si riferisce in primo luogo ai diversi tipi di esercizio specifici del soffio vitale che integrano le sospensioni respiratorie. Inoltre il contenuto mentale partecipa al pranayama con: visualizzazioni, ripetizione di suoni interiori, orientamento positivo del pensiero.

Riassumendo, si può considerare che vi sia pratica effettiva del pranayama quando si trovano coniugate le pratiche seguenti:

  • un posizione seduta ferma e comoda;
  • la qualità del respiro;
  • una modalità respiratoria specifica;
  • le sospensioni del respiro;
  • le fissazioni;
  • il numero, il ritmo;
  • il controllo mentale;
  • una durata stabile dell'esercizio.

La combinazione giudiziosa e appropriata di tutti questi elementi, per ottenere gli effetti previsti, costituisce una vera scienza che richiede un apprendistato lungo, rigoroso e progressivo.

"Colui che ha padroneggiato il respiro, ha nello stesso tempo padroneggiato la mente. E colui che ha padroneggiato la mente, ha nello stesso tempo padroneggiato il respiro".

Possiamo discernere tre obiettivi attribuiti al pranayama:

  1. Preservare l'equilibrio psico-fisico (rinforzando la resistenza fisica e mentale).
  2. Ridurre la propensione alla dispersione mentale e sviluppare l'attitudine alla concentrazione e alla vigilanza.
  3. Risvegliare la consapevolezza spirituale favorendo lo stato di meditazione.

La pratica del pranayama non deve essere confusa con la respirazione controllata, che è una semplice preparazione al pranayama. Si devono quindi prendere in considerazione diverse tappe nelle tecniche di preparazione respiratoria:

  1. la respirazione automatica, non consapevole. E' la nostra respirazione abituale;
  2. la respirazione cosciente, grazie all'osservazione neutra del respiro abituale;
  3. la respirazione cosciente con allungamento volontario dei tempi respiratori;
  4. la respirazione cosciente guidata per diventare più lenta, regolare e ampia e accompagnata da brevi apnee.
 
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